Royole ha creato il primo kit open source per realizzare un telefono pieghevole rendendolo disponibile a chiunque volesse cimentarsi con un prodotto dal display flessibile. Il suo FlexPai era uscito addirittura prima del lancio di Samsung. Oggi torna sulle scene con un nuovo succulento progetto. Si chiama RoKit.
L’idea alla base della ricerca era una sola: rendere democratico il display flessibile per tutti i creativi, designer e produttori che volessero servirsene. Oltre le logiche di mercato basate su brevetti, esclusività e dunque esclusione.
In pratica chiunque adesso può costruirsi il proprio device pieghevole, né più né meno. Avendo a disposizione, è chiaro, competenze e materiali. Tremate, Apple, Samsung e compagnia, a breve i nostri smartphone ce li faremo da soli senza dissanguarci per avere i vostri. Scenario plausibile? E chi lo sa. Toccherà aspettare per vedere come andranno le cose.
Intanto RoKit fa la sua parte: display touch da 7.8 pollici flessibile, struttura in alluminio, adattatore HDMI per collegarlo a qualunque device, scheda madre su Android 10. Il fondatore di Royole, Bill Liu, invita i produttori a “immaginare e disegnare con in mente la flessibilità che apre nuove possibilità per i creativi e accelera lo sviluppo di soluzioni flessibili disponibili per ogni ceto sociale.”