Una capsula del tempo una volta era una scatola con ricordi e bigliettini seppellita da qualche parte, in giardino o in fondo ad una soffitta, da riaprire anni o decenni dopo. Il mondo attuale ha rivisitato quello spunto tanto romantico trasformandolo, ovviamente, in un’app che si chiama Incubate.
È gratis, è digitale, non ingombra spazio, non accumula polvere. Certo ci dimentichiamo la sensazione tattile, gli odori degli oggetti che attraversano il tempo. Possiamo però custodire al suo interno fotografie, video, note vocali, messaggi per condividerli con amici e familiari entro un arco di tempo di 25 anni.
Durerà così tanto ques’app? Perché è questa la domanda alla rovescia che dobbiamo porci quando c’è di mezzo la tecnologia che sempre corre e lascia presto indietro le ultime novità. Se una capsula del tempo vecchio stile potrebbe addirittura superare i secoli, chissà che fine faranno i nostri contenuti digitali una volta che il mezzo attuale sarà superato.
In ogni caso l’idea di fondo resta romantica e ci piace l’idea di conservare tracce del presente da rispolverare, pur solo digitalmente, nel futuro remoto. Un po’ come l’Accadde Oggi di Facebook ma con più tempo in mezzo.