A partire dalla mezzanotte di domenica 16 Aprile Uber sospenderà le corse in Italia, dove una sentenza del Tribunale di Roma ha accolto le proteste dei tassisti che hanno raggiunto l’obiettivo, far cessare le attività dell’app per i taxi privati considerati concorrenti sleali.
Visto che per il ricorso ci vorrà tempo, almeno alcune settimane, Uber sarà costretto a interrompere le attività nel nostro paese. Nonostante l’enorme successo del servizio a livello internazionale, l’Italia non è l’unico paese a non aver accolto con favore Uber, almeno riguardo alle associazioni di categoria che si sono sentite minacciate dalla concorrenza.
Anche la Danimarca, la Colombia, la Corea del Sud e il Northern Territory australiano hanno detto no all’app per prenotare un’auto. In altri paesi come Stati Uniti, India, Belgio, Spagna e Francia sono state imposte alcune restrizioni ma senza vietare il servizio.
Da domenica i circa 1000 autisti che avevano aderito al servizio di Uber resteranno in garage. Molti di loro, fa sapere Uber, hanno fatto investimenti acquistando auto nuove contando su un guadagno che improvvisamente verrà a mancare.
Per il momento gli autisti di Uber potranno solo consegnare il cibo con il servizio UberEats che porta a domicilio le ordinazioni dai ristoranti. Come andrà a finire? Per il momento di sicuro si andrà a piedi.