Le stampanti 3D stanno facendo miracoli e conquistando il mondo, in senso davvero letterale visto che anche Bjiork ha deciso di servirsene per uno dei suoi tour. La cantante ha commisionato a Stratasys e Mediated Matter lab la creazione di una serie di maschere realizzate a stampa tridimensionale per i suoi spettacoli.
La serie di maschere si chiama Rottlace e mostra quanto avanzata sia diventata la tecnologia di stampa 3D che sfrutta nuove tecniche sotto la guida della professoressa Neri Oxman, direttrice dell’insolito progetto.
Bjork si è detta entusiasta del lavoro compiuto da questa pioniera della stampa 3D che è capace di catturare i dettagli biologici di un volto, umano o fantastico che sia, per creare un risultato estremamente raffinato, verosimile, di altissimo profilo qualitativo ed estetico.
Ciascuna maschera emula la struttura del volto di Bjork in modo da garantire una perfetta vestibilità, poi su quella base creano le dovute modifiche aggiungendo elementi decorativi che trasformano il viso della cantante in un essere metafisico.
Ciò è reso possibile grazie alla stampa multi-materiale che consente di ottenere sul medesimo oggetto diverse variazioni di spessore, rigidità, consistenza, opacità e colore oltre a geometrie e strutture variabili.
Una delle maschere è stata scelta da Bjork per uno spettacolo al Tokyo Miraikan Museum. Ha dimostrato che la grande tecnologia dietro a queste creazioni si adatta perfettamente al movimento del viso e del collo, senza costringerlo o limitarlo.