Viviamo in tempi in cui è facilissimo accedere a milioni di documenti e allo stesso tempo è sempre più facile documentare la propria vita con foto, video, status e quant’altro le nuove tecnologie ci hanno messo a disposizione. La nostra memoria è diventata digitale, ogni nostro ricordo affidato ad un supporto esterno, più o meno tangibile.
Se da una parte tutto questo rende più semplice collezionare ricordi, d’altro canto c’è chi si preoccupa della possibilità che questa enorme mole di dati digitali possa portare alla perdita della nostra memoria personale: affidiamo i ricordi alla Rete e perdiamo la capacità di conservarli nel nostro cuore.
Così dicono alcuni psicologi che si sono espressi sull’argomento e ci sembra alquanto preoccupante, dobbiamo ammetterlo. Quante volte per catturare l’immagine di un momento ce lo siamo persi dal vivo e lo abbiamo vissuto solo attraverso il filtro di uno schermo?
La psicologa Linda Henkel ha condotto uno studio specifico chiedendo a dei volontari di visitare un museo. Dovevano osservare alcuni oggetti e fotografarne qualcuno. I risultati sono stati sorprendenti. Gli oggetti osservati vengono ricordati meglio di quelli fotografati che, affidati all’immagine, non ci si premura di imprimere nella memoria. E voi che ne pensate? Stiamo perdendo la memoria affidandoci al digitale?
Via Swagger