Si chiama Micro’be e il nome non parrebbe deporre a favore di qualcosa di molto entusiasmante ma in realtà è l’esatto opposto perché scopriamo attraverso il progetto di un gruppo di ricercatori australiano una inattesa applicazione della ricerca tecnologica alla moda. D’altronde la ricerca sui tessuti non si è mai arrestata, giungendo adesso a soluzioni originali e foriere di ulteriori sviluppi.
Si tratta di un tessuto creato a partire dal processo di fermentazione del vino. Avete capito bene, proprio vino, anzi più precisamente l’Acetobacter, che trasforma il vino in aceto, è il vero responsabile di tutto. Il tessuto così diventa vivo e si espande letteralmente sul corpo, su una base di cellulosa simile al cotone che aderisce come una seconda pelle.
Certo immaginare di indossarlo a questo stadio della ricerca è decisamente prematuro e di sicuro dopo poche ore si finirebbe completamente ubriachi perché l’odore del vino è intenso e ineliminabile, per ovvie ragioni. Ci interessa però la ricerca sui materiali, ché non di soli cellulari e tablet è fatta la tecnologia al femminile che ci incuriosisce.
Mi fa un po' impressione, mi sa di viscido